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Sergio Costa

Le emozioni nel tennis: come lavorare con esperienze ed espressioni emotive

Quante volte ci è capitato di guardare una partita di tennis e di vedere un giocare che, dopo aver perso un punto, scuote la testa, emette un forte grido, oppure non mostra alcuna reazione visibile? Intanto chiariamo il fatto che, se le emozioni possono essere viste esternamente vuol dire che sono eventi sia intrapersonali che sociali (Tamminen e Bennett, 2017). Inoltre, le differenti reazioni dei giocatori evidenziano anche la distinzione tra due componenti dell’emozione, l’esperienza e l’espressione emotiva (Mauss e Robinson, 2009). La prima si riferisce all'esperienza intrapersonale di un'emozione, mentre la seconda è il comportamento osservabile (basato sui diversi canali del corpo e non solo) dell’emozione stessa.


Le ricerche hanno dimostrato che l'importanza di una situazione, come ad esempio il tipo di competizione (ad eliminazione o fase a gironi), i tempi all'interno di una partita o il punteggio, possono influenzare se i giocatori mostrano espressioni emotive dopo il punto (Moesch et al., 2015; Fritsch et al., 2020). Questi fattori situazionali sono indicativi di processi di valutazione che influenzano la qualità e l'intensità delle risposte emotive (Jekauc et al., 2021). Ad esempio, è probabile che vincere un punto alla fine della partita venga valutato più importante che vincere un punto all'inizio del match, aumentando così la probabilità di un'espressione emotiva. Inoltre, nella pallamano, è stato dimostrato che l’espressione di emozioni positive dopo aver segnato un gol potrebbe migliorare la prestazione sportiva quando la squadra sta giocando bene, ma può avere un effetto negativo se sta performando male (Moesch et al., 2018).

 

Resta da indagare se le espressioni emotive dei giocatori corrispondono alle loro esperienze soggettive.

 

Per quel che riguarda l’esperienza emotiva, invece, è stato sviluppato un modello teorico che affronta le diverse componenti emotive e cioè il Component Process Model di Scherer (1984), recentemente applicato nel contesto sportivo (Jekauc et al., 2021). Tale modello distingue tra:

  • processi fisiologici, che si riferiscono a cambiamenti nel sistema nervoso autonomo;

  • cambiamenti motivazionali, che sono legati alle proprie tendenze all’azione (ad esempio, approccio vs ritiro);

  • espressioni motorie, che implicano cambiamenti osservabili nelle espressioni facciali, nei gesti, nella postura o nelle verbalizzazioni di un individuo;

  • esperienza soggettiva, che si riferisce alla sensazione consciamente disponibile di un'emozione ed è spesso considerata come la parte più essenziale che distingue un'emozione da altri stati psicologici (Scherer, 2009).

 

Il modello postula che, sulla base di processi di valutazione, le diverse componenti emotive siano correlate tra loro attraverso un complesso processo di sincronizzazione (Scherer, 1984).

 

Un’esperienza emotiva, tuttavia, non sempre corrisponde all’espressione emotiva di un individuo (Fernández-Dols e Ruiz-Belda, 1995; Fritsch et al., 2022d). Ad esempio, i giocatori possono sentirsi male perché hanno commesso un errore, ma non lo mostrano esteriormente. Si presuppone che i segni esteriori di un'emozione, manifestati attraverso diversi canali corporei, siano influenzati da effetti di spinta e attrazione (Scherer e Bänziger, 2010). Da un lato, gli effetti push rappresentano processi interni che riflettono un’indicazione diretta dello stato emotivo sottostante. D’altro canto, gli effetti pull rappresentano strategie più deliberate che vengono utilizzate per creare una certa impressione attraverso il proprio comportamento (Scherer e Bänziger, 2010). Sia gli effetti push che quelli pull contribuiscono all’espressione emotiva di una persona e dovrebbero essere considerati proporzionali piuttosto che mutuamente esclusivi (Sander e Scherer, 2009). Pertanto, in alcune situazioni, i processi emotivi interni influenzano fortemente l’espressione emotiva (ad esempio, durante un’esplosione affettiva), mentre le intenzioni di comunicazione sociale possono guidare l’espressione in altre situazioni (ad esempio, sorridere dopo una sconfitta).

 

Da una prospettiva applicata, considerando gli effetti che le espressioni emotive possono avere sulle prestazioni sportive (ad esempio, Moll et al., 2010; Moesch et al., 2018), approfondimenti sulla relazione tra esperienze ed espressioni emotive possono aiutare gli atleti a regolare maggiormente le proprie emozioni in campo (Jekauc et al., 2021).

 

Per quanto riguarda gli effetti push, un’esperienza emotiva più elevata rende più probabile che sia visibile un’espressione emotiva (Scherer e Bänziger, 2010). Questo ragionamento è in linea con i risultati di uno studio qualitativo condotto sia nel tennis che nel tennis tavolo, suggerendo che l’esperienza emotiva deve superare una certa soglia affinché venga mostrata (Fritsch et al., 2022; 2024). Per quanto riguarda gli effetti pull, dati gli effetti interpersonali del linguaggio del corpo (Furley e Schweizer, 2020), non sorprende che i giocatori utilizzino strategie per modificare la propria espressione emotiva per influenzare lo stato psicologico dell'avversario (Sève et al., 2007; Fritsch et al., 2022d).

 

Concludendo, nei casi in cui un individuo sta vivendo emozioni intense, le strategie di regolazione deliberata possono essere più difficili da applicare (Sander e Scherer, 2009). Ad esempio, i giocatori di tennis potrebbero utilizzare tecniche di respirazione per regolare la loro risposta psicofisiologica verso situazioni emotivamente impegnative durante il match (Laborde et al., 2022). Inoltre, poiché le situazioni emotivamente difficili sono spesso inevitabili nel tennis, soprattutto nelle partite in cui la posta in gioco è alta, l’allenamento alla consapevolezza può aiutare i tennisti ad affrontare il proprio stato emotivo in un modo meno giudicante (Noetel et al., 2019; Jekauc et al., 2022). Inoltre, considerando che in determinate situazioni anche i tennisti possono trarre beneficio dal mostrare espressioni emotive, i giocatori possono utilizzare strategie come la visualizzazione (Munroe et al., 2000) o il dialogo interiore (Fritsch et al., 2022a) per aumentare il loro livello emotivo, sempre però dopo averle allenate adeguatamente insieme ad uno Psicologo dello Sport.

 

Allo stesso tempo, le strategie di regolazione proattiva possono anche aiutare a prevenire un’esperienza emotiva forte e quindi a ridurre la probabilità di un’espressione emotiva (Gross, 2015). Infatti, i giocatori di tennis possono anche utilizzare il linguaggio del corpo per regolare la propria esperienza soggettiva. Questa strategia può essere utile anche quando si gioca a tennis in doppio, poiché le emozioni possono trasferirsi tra i giocatori (Fritsch et al., 2023b).

 

 

Bibliografia

Per tutti i riferimenti bibliografici consultare l’articolo di Fritsch J, Fiedler J, Hatzigeorgiadis A and Jekauc D (2024) Examining the relation between emotional experiences and emotional expressions in competitive tennis matches. Front. Psychol. 14:1287316. doi: 10.3389/fpsyg.2023.1287316

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