Vento, avversari che rubano le palle, caldo, inizio in ritardo, campi pessimi, illuminazioni scarse, oppure colpo sbagliati, stanchezza, tensione muscolare, la partita altro non è che una serie di problemi, che, se non si è in grado di gestire, possono creare grandi difficoltà, psicologiche e prestazionali.
Vi sono 4 tipi di risposte emotive che esemplificano il modo con cui si reagisce ai problemi durante il gioco (Jim Loehr):
la risposta “tanking”, in cui l'atleta evita lo sforzo e l'impegno, psicologicamente prende le distanze dall'attività, dicendo ad esempio: “Oggi non ero in vena” oppure “Non ho dato il massimo oggi”. Questo modo di pensare permette all'atleta di avere una scappatoia, ovvero che si è perso perchè non si è dato il 100%, e non perchè l'avversario era migliore di noi in quel momento, sperimentando meno sofferenza e attacchi alla propria autostima;
la risposta “temper”, in cui il giocatore spiega la scarsa prestazione, e di conseguenza la sconfitta, e la attribuisce ha una scarsa gestione emotiva: “Ho perso perchè mi sono arrabbiato troppo”, e così facendo non affronta il reale problema. Il temperamento e l'ira vengono quindi spesso usati per comunicare all'avversario e agli spettatori, ma soprattutto a se stesso, che non si è così incapaci, ma che quello è solo un brutto giorno;
la risposta “choking”, che dimostra che l'atleta tiene in maniera eccessiva alla partita, provando un senso di soffocamento, non riuscendo a controllare costruttivamente crisi e pressioni, ma che se sarà in grado di gestire, con le tecniche di mental traning (per esempio respirazione, visualizzazione e rilassamento), potrà sfruttare a suo vantaggio questa sua grande voglia;
la risposta “challenge”, dove il giocatore trova ogni cosa sfidante e riesce a investire in energia e carica positiva le emozioni che prova nonostante la situazione diventi sempre più difficile, venendo stimolato a lottare e a trovare diverse soluzioni per risolvere i problemi.
Molto spesso queste risposte emotive si intrecciano, ma non si aumenterà e migliorerà mai il proprio potenziale competitivo finchè si avranno le prime risposte e non verranno definitivamente eliminate.
Come puoi aiutarti quindi ?
Comincia a filmare i tuoi incontri, lo shock di vedere come sei nei momenti negativi può avere un grande effetto positivo, e inoltre in questo modo saprai su cosa andare a lavorare. Se gli errori, le chiamate sbagliate o la "sfortuna" cominciano ad innescare un senso di rabbia o a farti mollare la presa, continua a proiettare un immagine forte, determinata e calma.
Crea possibili strategie e frasi per gestire tali situazioni (self talk), aiutati anche con la la respirazione e la visualizzazione, vedendoti come una persona combattiva che vuole a tutti i costi raggiungere i propri obiettivi.
Troppo difficile da allenare ?
Fai si che questo sia l'obiettivo più importante del tuo allenamento, definisci in modo accurato i tuoi obiettivi, fatti aiutare aiutare da un espero, fatti affiancare da uno psicologo sportivo !!
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