Gli arbitri sono parte integrante e fondamentale dell'ambiente sportivo, essendo coloro che sovrintendono alle regole del gioco, facilitando la correttezza e il comportamento sportivo.
Secondo Samuel e colleghi (2020), gli arbitri hanno una motivazione unica (Philippe, Vallerand, Andrianarisoa e Brunel, 2009), nonchè dei processi di carriera specifici (Samuel, Galily e Tenenbaum, 2017), esigenti standard fisici (Weston, 2015), elevati requisiti visivi e cognitivi (Spitz, Put, Wagemans, Williams e Helsen, 2018), capacità di gestione emotiva (Wolfson & Neave, 2007) e aspettative di gestione del gioco (Samuel, 2015).
In particolar modo, guardando la piramide riportata:
il primo livello riflette le motivazioni e le passioni degli arbitri così come il loro nucleo psicologico (cioè valori, interessi, convinzioni e tratti della personalità). Senza una forte inclinazione all'arbitraggio, è molto difficile perseverare, poiché questa occupazione può essere scoraggiante in termini di ricompense finanziarie o apprezzamento del pubblico;
in secondo luogo, per sviluppare una carriera arbitrale significativa, gli arbitri devono far fronte efficacemente a varie richieste e transizioni di carriera, sviluppare le proprie capacità e la forma fisica attraverso la pratica deliberata e impegnarsi per migliorare le abilità psicologiche, cercando di perseguire l'eccellenza in un sistema che non sempre lo consente. Ci sono diversi fattori che possono influenzare o indebolire lo sviluppo della carriera degli arbitri, come il supporto esterno e l'equilibrio tra vita professionale e vita privata, non sempre semplice da mantenere;
Infine, il compito principale di un arbitro è performare al meglio, incorporando un adeguato processo decisionale con una corretta gestione del gioco. Negli ultimi anni, l'interfaccia uomo-tecnologia è diventata anche un aspetto importante delle prestazioni arbitrali. Ci sono diversi fattori che influenzano le prestazioni arbitrali, come la preparazione della partita, il lavoro di squadra, le caratteristiche personali e la valutazione delle proprie prestazioni.
E' giusto precisare che tutti e tre i livelli tendono ad influenzarsi a vicenda. Ad esempio, gli arbitri che sono poco motivati o non possiedono un certo nucleo psicologico (ad esempio, autocontrollo) potrebbero non aspirare a sviluppare una carriera arbitrale investendo lo sforzo necessario per raggiungere l'eccellenza. Allo stesso modo, se un arbitro non ha buone prestazioni in campo, diminuiscono anche le possibilità di vivere una carriera a lungo termine e di successo.
Se sei interessato ad altri articoli sugli arbitri puoi trovarli nella mia sezione dedicata, potrai trovare l'effetto del COVID-19 sull'arbitraggio, il ruolo dell'arbitro nello sport giovanile e l'importanza dell'autoefficacia nel ruolo arbitrale, e molto altro.
BIBLIOGRAFIA
Philippe, F. L., Vallerand, R. J., Andrianarisoa, J., & Brunel, P. (2009). Passion in referees: Examining their affective and cognitive experiences in sport situations. Journal of Sport & Exercise Psychology, 31, 77–96.
Samuel, R. D. (2015). A psychological preparation framework for elite soccer referees: A practitioner’s perspective. Journal of Sport Psychology in Action, 6, 170–187.
Samuel, R. D., Galily, Y., & Tenenbaum, G. (2017). Who are you, ref? Defining the soccer referee’s career using a change-based perspective. International Journal of Sport & Exercise Psychology, 15, 118–130.
Spitz, J., Put, K., Wagemans, J., Williams, A. M., & Helsen, W. F. (2018). The role of domain-generic and domain-specific perceptual-cognitive skills in association football referees. Psychology of Sport and Exercise, 34, 47–56.
Weston, M. (2015). Match performances of soccer referees: The role of sport science. Movement and Sport Sciences, 87, 113–117.
Wolfson, S., & Neave, N. (2007). Coping under pressure: Cognitive strategies for maintaining confidence among soccer referees. Journal of Sport Behavior, 30, 232–247
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